Vene varicose degli arti inferiori
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la vena varicosa come una vena superficiale, dilatata e tortuosa nella quale il sangue circola controcorrente.
Le vene varicose sono vene dilatate, visibili e palpabili sotto la pelle, tipicamente di colore blu o verde. A lungo andare, il continuo peggioramento della malattia provoca l’andamento serpiginoso di queste vene, che di regola si trovano sulla parte mediale della gamba o del polpaccio, ma che comunque possono estendersi dall’inguine fino al piede.
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Una malattia sottovalutata
Le gambe non parlano, ma sono moltissimi i pazienti che ogni anno si rivolgono autonomamente al loro medico o farmacista di fiducia oppure direttamente agli specialisti esperti in flebologia per problemi di vene varicose e sintomi come la pesantezza ed il gonfiore delle gambe.
L’insufficienza venosa cronica colpisce prevalentemente il sesso femminile in un rapporto di 2 su 3 ed è direttamente proporzionale con l’aumento dell’età.
Cause della malattia
Tra le cause maggiormente coinvolte nel processo della malattia varicosa riconosciamo la familiarità, l’ortostatismo prolungato (stare in piedi per tante ore), l’obesità, le gravidanze, i lavori pesanti che obbligano a restare in piedi a lungo (per esempio i metalmeccanici, i negozianti, i cuochi, i camerieri, i baristi, ecc.), oppure lo stare a lungo seduti (autisti, impiegati ecc.). Altri fattori coinvolti nella genesi della patologia venosa sono: frequenti esposizioni a fonti di calore, abitudini ad assumere posizioni non corrette, disordini posturali dei piedi, calzature troppo strette con tacchi più alti di 5 cm, che ostacolino la pompa plantare, stipsi cronica, malformazioni vascolari, pregresse trombosi venose.
Come si fa la diagnosi delle vene varicose?
L’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori è l’esame strumentale di prima scelta per la diagnosi della malattia venosa cronica. È un esame completo, non invasivo, facilmente ripetibile e relativamente poco costoso. Fornisce informazioni sullo stato della parete vascolare, sulle valvole e la loro funzione, sull’anatomia del sistema venoso (superficiale e profondo), sulla direzione del flusso sanguigno, con eventuale riscontro di reflusso e/o ostruzione.
Come si svolge l’ecocolordoppler
L’esame si svolge con una sonda lineare (5-10 MHz), valutando lo stato delle vene (diametro, varianti anatomiche, eventi trombotici acuti o pregressi, risultati di interventi chirurgici, evoluzione della malattia nel tempo e ricomparsa di malattie recidive) etc. L’esame viene eseguito in posizione clinostatica e ortostatica per raccogliere le varie informazioni e per redigere un referto secondo le linee guida SIDV
Per determinare un reflusso venoso il paziente viene messo in posizione eretta, e si esegue una compressione manuale del polpaccio e un successivo rilascio. Altre manovre per confermare un reflusso venoso sono la manovra di Valsalva che si può eseguire invitando il paziente a fare una profonda inspirazione e successivamente spingere con la pancia contraendo l’addome.
Documentazione
La documentazione ecografica di vene dilatate, varici sottocutanee e reflusso venoso superficiale sono chiare condizioni per dichiarare la presenza di una malattia varicosa e vanno inserite in un apposito referto da consegnare al paziente. (vedi linee guida SIDV)
Come si classificano la malattia varicosa e l’insufficienza venosa cronica?
La classificazione CEAP (Clinica, Eziologia, Anatomia, Patogenesi) è la più diffusa classificazione per capire a che stadio il paziente affetto da varici si trovi e deve essere riportata in ogni visita specialistica di persona affetta da malattia varicosa. Per ogni stadio della malattia esiste una clinica specifica e un determinato programma terapeutico da seguire. La terapia chirurgica è raccomandata negli stadi più avanzati della classificazione CEAP.
foto classificazione ceap